Per trovare le origini del Karate dobbiamo andare molto indietro nel tempo e spostarci tra Cina e Giappone. Non essendoci prove documentali sicure e precise, ci sono diverse teorie che possiamo prendere in considerazione per fare una ricostruzione più o meno accurata. Ecco alcuni punti salienti della storia del Karate che sembrano condivisi e certi.
Le origini in Cina
Le origini del Karate risalgono al 500 d.C. in Cina, quando Daruma Taishi Bodhidharma inventò una disciplina per allenare e addestrare il fisico che aumentasse la forza fisica e mentali dei monaci che vivevano nel monastero Shao Lin Su. I monaci erano sottoposti a rigide e ferree regole di comportamento e di vita, quindi dovevano temprare il proprio corpo e la propria mente per essere pronti a tutto. Il nuovo metodo di allenamento era formato sia da tecniche di combattimento (rigorosamente senza armi) che da tecniche per migliorare la respirazione. Il metodo Shao Lin Su Kempo arrivò ben presto in Giappone, dove fu contaminato da altre tecniche di combattimento già conosciute e diffuse.
Il karate in Giappone
Le discipline di combattimento più diffuse in Giappone all’epoca erano il Tegumi, una sorta di lotta popolare simile al Sumo, e il Kakuto-Jutsu, dove si utilizzavano prevalentemente pugni e calci come tecniche di combattimento. Fu proprio da questo stile che nacque il Karate, che in giapponese significa Mano Vuota.
Nel corso dei secoli il Karate si è sempre più evoluto e diffuso, ma conosce il suo massimo splendore durante il XVI secolo. A quell’epoca, era proibito il possesso di qualsiasi arma e quindi questa tecnica di combattimento a mani nude divenne molto popolare. A causa dell’occupazione cinese, però, l’addestramento avveniva in segreto: il Karate veniva tramandato da maestro a discepolo. Il rapporto tra allievo e maestro è parte fondamentale del miglioramento, perché il passaggio dell’esperienza è l’aspetto più importante della disciplina.
Il divieto di utilizzare armi permane in Giappone per diversi secoli ed è il motivo principale per cui le tecniche di combattimento senza armi diventano così radicate. Il popolo doveva in qualche modo coltivare un metodo disarmato per difendersi.