Se c’è una cosa che tutti sappiamo del Karate è che le cinture indicano il livello del Karateka che la indossa! In realtà, l’insieme di regole che disciplina il Karate è molto complesso. In questo articolo ne diamo qualche cenno, che sarà sicuramente utile a chi ha deciso di approcciarsi alla disciplina.
La filosofia del karate
Chi pratica le arti marziali deve essere ben consapevole e concorde in quelli che sono considerati i 9 principi di base e che fanno parte della Via del Guerriero (Bushido).
Ecco quali sono.
- Onore, da cui derivano tutte le altre virtù. Non si può diventare dei combattenti senza onore né virtù.
- Fedeltà, sia nei confronti degli ideali che nei confronti dei compagni e persino degli avversari. La lealtà è elemento fondamentale.
- Sincerità, perché non ci può essere lealtà senza sincerità. Il saluto iniziale esprime questa sincerità e la sancisce.
- Coraggio, o forza d’animo, necessario ad affrontare le sfide. Senza coraggio non sarebbe possibile affrontare le proprie sfide.
- Bontà e benevolenza, che denotano umanità e rispetto dell’altro, anche in combattimento.
- Umiltà, perché il guerriero non deve essere vanitoso né sentirsi protagonista o vantarsi.
- Rettitudine, indispensabile per seguire il giusto cammino nella vita e per prendere decisioni ragionevoli e convinte.
- Rispetto, perché saper trattare il prossimo con rispetto aiuta ad evitare conflitti e litigi.
- Autocontrollo, essenziale virtù di un combattente, che condiziona l’incisività e permette di controllare sentimenti ed emozioni.
Solo ispirandosi e credendo fermamente in questi 9 principi ci si può approcciare al Karate e progredire nella formazione.
Le cinture del Karate
Le cinture del Karate sono forse l’aspetto più conosciuto: sappiamo tutti cosa significa cintura nera, ma in pochi sanno a cosa corrisponde effettivamente una cintura nera e quali sono invece gli altri colori nella scala. Scopriamolo per capire meglio come funziona il Karate.
Innanzitutto, le cinture nel Karate sono un’introduzione relativamente recente, che risale al 1921. Prima di allora, erano invece utilizzate nel Judo, ma solo la bianca e la nera. Il loro scopo è quello di identificare il livello di apprendimento della disciplina. Per superare ogni livello è necessario sostenere e superare un esame (in alcuni casi anche teorico, oltre che fisico) in cui si dimostrano le competenze acquisite sia nelle tecniche di combattimento che di difesa.
- Cintura bianca. Il primo grado può essere sottoposto a esame oppure no, dipende dal maestro.
- Cintura gialla.
- Cintura arancione.
- Cintura verde.
- Cintura blu.
- Cintura marrone.
- Cintura nera.
- Cinture bianco-rossa.
Le cinture di diverso colore rappresentano una sorta di evoluzione, di percorso di crescita verso il miglioramento e il raggiungimento del livello più alto nella disciplina. Il raggiungimento dell’ultimo livello non significa però aver terminato il proprio percorso: un vero karateka non smette mai di imparare.
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